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Femminilità veneziana ai tempi della Serenissima (tra monache e cortigiane)

 

Ricca, variegata, interessante, la presenza muliebre a Venezia nei lunghi secoli di vita della Serenissima Repubblica, a partire dalle lontane origini, sospese tra mito e storia, per giungere agli ultimi bagliori settecenteschi, fino alla caduta del 1797. Una presenza, una incidenza forte e multiforme che, come sempre accade nelle cose umane, si manifesta tra luci e ombre: dalla dura realtà schiavile ai fasti e ai lustri della femminilità istituzionale rappresentata dalle ducisse. Negli strati intermedi si muovono e si esprimono donne di ogni specie, attività, competenza: tra tante, pure le prostitute di vario livello, con al top le cortigiane, e, sul versante opposto, le donne “di fede”, che sacrificano la propria vita all’ombra del chiostro. Ma forse non è proprio così…

 

Il sistema difensivo della città di Venezia:genesi e inquadramento territoriale

L’intervento ha delineato per sommi capi le fasi più importanti di realizzazione del sistema difensivo della laguna di Venezia, una delle più importanti aree strategiche a livello mondiale, destinata a diventare il secondo sito veneziano nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si  è partiti dalle opere di difesa della Serenissima alle bocche di porto, per poi toccare gli interventi francesi (Forte Marghera e il mutamento della destinazione d’uso delle isole minori) e quelli austriaci (quando la laguna diventa un’immensa base navale asburgica), per terminare con le fortificazioni italiane a cavallo di ‘800 e ‘900.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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